Il settore delle case editrici è molto variegato. Secondo il rapporto dell’Associazione Italiana Editori, nel 2019 erano 4977.
Tuttavia soltanto poche di essere pubblicano libri in tirature superiori a 1000 copie. La differenza fra una piccola casa editrice e una casa editrice big è proprio nella tiratura iniziale dei libri.
Microeditoria
In questa categoria è da annoverare la maggior parte delle case editrici. Esse perseguono un modello di business che punta a vendere poche copie di moltissimi titoli, spesso lucrando sull’autore (che è costretto ad acquistare copie, a organizzare prenotazioni e ad accollarsi tutte le attività e spese di promozione).
Pubblicare con la Microeditoria è facilissimo: in genere queste case editrici sono alla ricerca di manoscritti, per riempire il proprio catalogo.
Come si riconosce la Microeditoria? Oltre al fatto che queste case editrici in genere scrivono sul loro sito che “cercano manoscritti”, queste case editrici propongono contratti con tirature iniziali molto basse.
Nel contratto che vi verrà proposto da un Microeditore ci sarà una tiratura iniziale non superiore a 100 copie, raramente 300 copie.
Siete liberi di accettare questo tipo di contratto, ma siate consapevoli che con 300 copie di tiratura iniziale il vostro libro non arriverà mai in libreria: le grandi distribuzioni (come Messaggerie) non hanno interesse a distribuire titoli che non siano stati stampati in almeno 500 copie.
Fra la microeditoria sono da annoverare anche le case editrici che distribuiscono i libri soltanto per via digitale (come ebook).
Più difficile è arrivare all’editoria vera, piccola, media o grande che sia. Sappiate però che soltanto con queste case editrici arriverete in libreria.
Media editoria
Si parla di media editoria quando la tiratura iniziale che vi verrà proposta è pari o superiore a 1000 copie. Si tratta di una tiratura in cui l’editore si assume un rischio, e che lo impegna l’editore a fare arrivare l’opera in libreria. Infatti nessun editore ha interesse a tenersi 1000 copie di un libro in magazzino.
Grande editoria
La grande editoria in Italia è suddivisa in grandi gruppi: il gruppo Mauri Spagnol (con Garzanti, Longanesi, Bollati Boringhieri, Guanda, Salani ecc.) il gruppo Giunti (di cui fa parte Bompiani), il gruppo De Agostini (con DeA Planeta), il gruppo Mondadori (con Rizzoli, Einaudi, Sperling&Kupfer ecc.). Per capire alcune cose di questo sistema, si consiglia di tenere presene questa mappa dell’editoria italiana.
La tiratura iniziale della grande editoria si aggira sulle 3000-4000 copie. Se riuscite a pubblicare con uno di questi editori, il vostro libro arriverà sicuramente in libreria. Però attenzione: il libro dovrà avere successo nel primo mese di vendita, e anche andare in ristampa. Se questo obiettivo non verrà raggiunto, non verrete probabilmente più pubblicati.
Purtroppo è il destino di molti libri, pubblicati anche con le big. Soltanto il 4 % di tutti i libri pubblicati vende fra le 1000 e le 10.000 copie (e pensare che nel 2019 sono stati pubblicati 78279 titoli).

Come si arriva a un editore medio-grande?
Arrivare a un editore che faccia uscire il vostro libro con almeno 1000 copie di tiratura iniziale (questo dovrebbe essere il vostro obiettivo, almeno iniziale) non è facile. Sarete avvantaggiati se avete talento, se avete contatti, se trovate un tema che interessi il pubblico e se padroneggiate le tecniche di scrittura.
Di seguito alcuni consigli
Partecipate ai concorsi: i concorsi sono un buon metodo per farsi notare. Ma attenzione: prediligete i concorsi legati a case editrici medie (come il Neri Pozza) oppure a grandi gruppi editoriali (come IoScrittore oppure i concorsi del gruppo Mondadori) ed evitate concorsi che, a fronte di tasse di iscrizione esose, non vi faranno avere alcun contatto con case editrici decenti.
Cercate un agente letterario: un agente letterario fa da filtro fra la gran massa di scrittori esordienti e le case editrici. Ma anche qui occorre fare attenzione: evitate di farvi spillare soldi con proposte di editing che non garantiscono la rappresentanza e da sedicenti agenzie letterarie che non hanno contatti con le big. A una piccola casa editrice potete arrivare anche senza agente.
Frequentate scuole di scrittura: le scuole di scrittura creativa non servono soltanto a insegnarvi le tecniche di narrativa, ma anche per allacciare contatti (specialmente le più blasonate). All’intero di un corso o di una scuola potreste fare la conoscenza di quegli operatori editoriali che decidono che cosa pubblicano le grandi case editrici.
Contattate gli editor: prima di presentare un manoscritto, informatevi sulle case editrici e le collane più adatte al testo da voi proposto e cercate i contatti degli editor che curano queste collane. Alcuni di questi editor preferiscono rimanere in sordina, ma altri sono attivi sui social, pubblicano video su YouTube e sono apertamente alla ricerca di nuovi talenti.
Entrate nel giro: riassumendo quanto sopra, il talento e la padronanza delle tecniche di scrittura sono necessari, ma a essere indispensabili sono i contatti. Contatti che potrete farvi partecipando ai concorsi, frequentando scuole di scrittura, rivolgendovi direttamente agli editor più attivi sui social.